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La parola verso proviene dal verbo latino vertere, cioè «capovolgere», in particolare la terra con un aratro. Il verso è allora un solco, una linea dritta in cui l’uomo col proprio lavoro pone i suoi semi che germoglieranno: nel verso, così, convergono la linearità naturale degli eventi e l’impegno fruttifero del pensiero umano.

domenica 8 luglio 2012

Questionario di poesia (45) Ardea Montebelli





Mario Fresa
Questionario di poesia (45)

Ardea Montebelli









 
Qual è il segreto progetto a cui tende la tua scrittura?


Il progetto è radicato nel profondo mistero della mia vita, qualcosa che va al di là di ciò che i sensi possono avvertire.
 





Come nasce, in te, una poesia? 


Sicuramente da un momento di grazia nel quale l’armonia delle cose è talmente perfetta che pare irripetibile.






Il poeta parla di ciò che realmente vive o di ciò che vorrebbe ricevere, e che sempre gli sfugge? 


Ognuno vive con la poesia un rapporto personale. Per quanto mi riguarda sono convinta che sia l’esperienza ad alimentare la poesia.




La poesia è salvazione?


Credo proprio dei sì. Se autentica può creare una comunione universale.






A quale gioco della tua infanzia vorresti paragonare la tua poesia? 

Al gioco della settimana. Mi fa venire in mente la leggerezza del tempo che passa.






Che cosa ti ha insegnato la frequentazione della scrittura poetica?


Mi ha insegnato a guardare in profondità me stessa e tutte le cose create. Mi ha insegnato la corretta gestione del tempo, le pause cioé quella  paziente attesa che fa tanto bene al cuore.






Qual è il grado di finzione e di mascheramento di un poeta?


Non conviene mai fingere. La sincerità con la quale si comunica la propria esperienza è un buon modo per darne corretta testimonianza.




Vorresti citare un poeta da ricordare e da rivalutare?

Cristina Campo.




Qual è il dono che augureresti a un poeta, oggi?


La poesia stessa è un dono inestimabile.




Puoi citare, spiegando perché, un verso che ti è particolarmente caro?


Sono dei versetti della Sacra Scrittura, del Profeta Geremia: “Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore.” (Ger 15, 16) Abbiamo bisogno, grande bisogno di quella parola che ci scalda il cuore. Cosa sarebbe di noi senza quella gioia e quella letizia? È la parola che ci rivela la verità della nostra vita.











  






In alto, un dipinto di Raffaello Sanzio [1483 –1520]












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